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Chi sono

In molti conoscono la mia storia, una storia nata e cresciuta con la mia infanzia in cui porto sempre con me, non solo i ricordi ma anche certi odori.

Ricordi intrisi di profumi che rimangono nel tempo ! Sono gli “odori” dell’erba dei campi di calcio dove ho cominciato a tirare i primi calci al pallone e quelli della pelle e del cuoio… Ricordo che aspettavo il venerdì in quanto era il giorno in cui arrivava il pellame e il cuoio che papà, essendo commerciante, comprava direttamente dalle concerie del Bresciano e dalla Toscana. 

Io scendevo in magazzino e lo aiutavo a sistemare e lui da buon padre, mi interrogava….cosa è questo?? poi a cosa serve il capretto…il vitello….e che parte di vitello è questo?? 
Di li pian piano sono cresciuto e sempre più mi appassionavo a questo mondo. Ho creato fin da piccolo i miei articoli seguendo, osservando, imparando dagli artigiani, in tanti clienti di mio padre che mi hanno trasmesso la passione per questa arte.
Porto con me i consigli di Ognuno di loro ma il più prezioso è quello donato dal
Maestro Eliseo.

Un giorno mi disse “Tu mi hai chiesto di spiegarti come fare, io ti ho detto, ma sappi che non ti ho detto tutto, ti ho mostrato la via da intraprendere e tu in quella via troverai difficoltà, sbaglierai più volte, farai prove e riprove…solo così imparerai, memorizzerai cosa e come dovrai fare”.

Ognuno di Noi è diverso e deve forgiare il proprio articolo come meglio crede…come sente più giusto di fare.
Solo così si acquista Talento. Come disse Gui de Maupasseant

Il Talento proviene dall’originalità, che è un modo speciale di pensare, di vedere, di comprendere.
Vivere L’Artigianato, Vivere il mondo delle Creazioni è bello proprio perché ti consente di essere Te stesso.
Metti a disposizione il tuo sapere, cosa comprare (ciò che compro, dal filo ai pellami, passando per fibbie e vari componenti, sono frutto della mia rigorosa scelta fatta in ITALIA ) e la tua Creatività, originalità.
Essendo creativo mi piace pensare che ogni lavorazione, ogni foto che faccio, sia Mia, frutto di ciò che sono, di chi sono io.

 

Francesco Riccardo Falduto